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Don Giuseppe Giudice, già parroco di Sala Consilina, nominato lo scorso 24 marzo dal Santo Padre Benedetto XVI vescovo della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, sarà consacrato vescovo venerdì 13 maggio nella città di Sala Consilina, prima di insediarsi ufficialmente nella nostra diocesi dove farà il suo ingresso ufficiale il prossimo 4 giugno.
[24.3.2011] - Il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato vescovo della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno Don Giuseppe Giudice, già parroco delle chiese di Sant'Anna e Sant'Antonio a Sala Consilina, che succede a mons. Gioacchino Illiano che, dopo 24 anni di episcopato nella Diocesi nocerina, lascia il suo incarico per raggiunti limiti di età a cui recentemente si sono aggiunti problemi di salute.
Don Giuseppe Giudice, il nuovo pastore della Diocesi di Nocera-Sarno, è nato a Sala Consilina il 10 settembre 1956 ed è stato ordinato sacerdote il 28 settembre 1986.
Appena nominato, il nuovo vescovo ha immediatamente rivolto il suo primo messaggio ai sacerdoti, ai diaconi, ai religiosi e religiose e a tutti i fedeli laici della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno. [leggi il messaggio del vescovo] - [vedi i VIDEO della nomina] - [scarica i messaggi]
Saluto di don Giuseppe Giudice alla Diocesi di Teggiano-Policastro alla pubblicazione della sua nomina a vescovo della Diocesi di Nocera Inf.-Sarno
Eccellenza Reverendissima,
fratelli nel Sacerdozio di Cristo, sorelle e fratelli nel
Battesimo e nella Cresima, in questora, per me di grande
trepidazione, mi salgono spontanee alle labbra le parole dellApostolo:
O profondità della ricchezza, della sapienza e della
conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e
inaccessibili le sue vie! (Rm 11, 33).
Il primo pensiero, orante ed adorante, si rivolge a Dio, al quale
soltanto riserviamo la lettera maiuscola; a Dio, che chiama e
manda, e la cui voce per noi si fa vocazione nella storia della
Chiesa, sorprendendoci sempre.
E mi piace commentare questa mia nomina, mai immaginata ed
immeritata, con le parole del card. Luciani, Giovanni Paolo I:
Con me il Signore attua il suo vecchio sistema: prende i
piccoli dal fango della strada, prende la gente dai campi, dalle
reti del mare, dal lago, e ne fa degli apostoli. E il suo
vecchio sistema. Certe cose il Signore non le vuol scrivere né
sul bronzo, né sul marmo, ma addirittura sulla polvere,
affinché se la scrittura resta, non scompaginata, non dispersa
dal vento, sia ben chiaro che tutto è opera, tutto è merito del
solo Signore.
Io sono la pura e povera polvere; su questa polvere il Signore ha
scritto.
Saluto e ringrazio Pietro, perpetuo e visibile principio e
fondamento dellunità sia dei Vescovi sia della moltitudine
dei fedeli (LG, 23), oggi Benedetto XVI che, volgendo lo
sguardo sul nostro presbiterio ed elevandone un membro allepiscopato,
riconosce ed apprezza, ancora una volta, la bellezza e la
santità di questa Chiesa di Teggiano - Policastro.
Ringrazio i Vescovi, con i quali ho collaborato nella pastorale
diocesana.
Ringrazio il Vescovo Angelo, Vescovo di Aversa e Amministratore
Apostolico di Teggiano - Policastro, veramente angelo
(cfr Apc 2, 1) di questa nostra carissima Chiesa, per la pazienza
con la quale ci conduce, accompagnando il nostro presbiterio; i
presbiteri che immersi e dispersi in un gran numero di
impegni derivanti dalla loro missione, possono
domandarsi con vera angoscia come fare ad armonizzare nellunità
la vita interiore con lazione esterna
Lunità di vita - ci ricorda il Concilio - può essere
raggiunta dai presbiteri seguendo nello svolgimento del loro
ministero lesempio di Cristo Signore, il cui cibo era il
compimento della volontà di colui che lo aveva inviato a
realizzare la sua opera (cfr PO, 14).
Giuseppe, figlio di Davide, non temere
(Mt 1,20)
Compiere la sua volontà: questo mi preme e questo ho cercato di
vivere, edificato sempre da tante belle testimonianze sacerdotali,
religiose e laicali della nostra Chiesa.
Vi ringrazio! So che potrò contare ancora sulla vostra amicizia
e sulla vostra esperienza.
Penso alle mie Parrocchie e alla mia Famiglia, che invito ad
essere generose come sempre, specialmente in questo momento in
cui si sentono, come me, un po frastornate e un po
orfane.
Non lasciatemi andare da solo; accompagnatemi, come avete sempre
fatto, con la preghiera e con laffetto, affinché si compia
la volontà del Padre.
Per salutare la Chiesa, alla quale mi invia il Santo Padre,
prendo in prestito le parole del santo Vescovo di Ippona: La
carità di Cristo, pastore dei pastori, mi ha posto come lampada
accesa e ardente, innalzata sul candelabro, per fare luce a tutti
quelli che sono in casa (Vita 5,15), a servizio della Chiesa di
Nocera Inferiore - Sarno (cfr S. Agostino, Epistola 228).
Se al Vescovo è allestito un seggio più elevato, è
perché tocca a lui sorvegliare, cioè custodire il popolo di Dio.
Quando però si sta in un posto elevato come questo, pericoloso
comincia a diventare il rendiconto. Occorre pertanto una tale
disposizione che, sebbene collocati quassù, in virtù dellumiltà
ci sentiamo sotto i vostri piedi, e insieme preghiamo
per voi, affinché colui che conosce i vostri sentimenti vi
custodisca (S. Agostino, cfr Espos. sul Salmo 126, 3).
E, attingendo allesperienza biblica, mi presento così:
Io sono Giuseppe, il vostro fratello!
Dio mi ha mandato qui. Egli mi ha stabilito padre (cfr Gn
45, 4.8 ss.). E, come Giuseppe, ho coltivato e coltivo un sogno:
Amare e far amare la Chiesa, sempre: Sicut Christus dilexit
Ecclesiam (Ef 5, 25).
Siamo qui, educati dal Concilio e coscienti che la Chiesa
prosegue il suo pellegrinaggio fra le persecuzioni del mondo e le
consolazioni di Dio; annunciando la passione e la morte del
Signore finché Egli venga (cfr I Cor 11, 26) (LG 8), e qui
è la Chiesa e noi siamo qui con la Chiesa.
Questa è la Chiesa che amo, la Chiesa da amare; la Chiesa che mi
ha generato; la Chiesa che porto nel cuore e che so che mi porta
nel cuore; questa è la Chiesa che, nelle mie Parrocchie e negli
impegni diocesani, ho cercato sempre di costruire, nella bellezza
di una pastorale ordinaria e ordinata, nutrita di Parola,
Liturgia e Carità per incrociare i sentieri dellumano e
convergere verso lunità della persona.
Chiesa, mia Madre, mia Casa, mia Famiglia, mio Cortile della
gioia, mia Maestra!
E per essa, non per altro, mi pare di aver vissuto (Paolo
VI, da Pensiero della morte).
Da questa Chiesa, portando dentro tutta la ricchezza ricevuta,
vado ad unaltra Chiesa, ma rimanendo in Lei: una, santa,
cattolica e apostolica, che secondo il pensiero del Signore,
è la stessa Chiesa che, essendo universale per vocazione e per
missione, quando getta le sue radici nella varietà dei terreni
culturali, sociali, umani, assume in ogni parte del mondo
fisionomie ed espressioni diverse (EN,62).
La Chiesa è viva, la Chiesa vive perché possiede, anche se in
fragili vasi di creta, lo Spirito del Signore Risorto; essa è
la vera giovinezza del mondo (dal Messaggio del
Concilio ai Giovani) e, senza i giovani, primi soggetti dellevangelizzazione,
non può vivere, ma è candidata a diventare museo.
Mi piace, in questora trepida, fare riferimento ad un altro
episodio biblico, che sempre mi ha aiutato nel cammino di fede (cfr
Gn 32): Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino
allo spuntare dellaurora. Vedendo che non riusciva a
vincerlo, lo colpì allarticolazione del femore e larticolazione
del femore si slogò, mentre continuava a lottare con lui.
Quello disse:Lasciami andare, perché è spuntata laurora!
Giacobbe rispose: Non ti lascerò, se non mi avrai
benedetto![
..] Spuntava il sole, quando Giacobbe
passò Pénuel e zoppicava allanca.
Sala Consilina, lì 24 marzo 2011
Vigilia dellAnnunciazione del Signore.
Sorelle e Fratelli,
nel momento in cui viene resa pubblica la nomina che il Santo
Padre, Benedetto XVI, ha voluto fare della mia povera persona a
vostro nuovo Vescovo, è desiderio del cuore raggiungere ognuna e
ognuno di Voi con un mio messaggio, colmo di affetto e sentita
comunione, avvalorato dalle parole dellApostolo con le
quali, di consueto, ci salutiamo allinizio della
celebrazione eucaristica: La grazia del Signore nostro
Gesù Cristo, lamore di Dio Padre e la comunione dello
Spirito Santo siano con tutti Voi(cfr 2 Cor 13,13).
Mi affido a questo saluto liturgico, anche per dirvi subito
che penso al nostro camminare insieme, come ad una stupenda,
solenne e partecipata celebrazione eucaristica, dalla quale,
salvo il rispetto per la libertà personale, nessuno deve
rimanere escluso.
Vengo a Voi, carissimi, colmo di stupore per le meraviglie di Dio,
mandato dal Santo Padre Benedetto XVI, a cui nella gratitudine va
sempre il trasporto del cuore e della venerazione, nellanno
in cui la Chiesa Italiana si appresta a vivere il XXV Congresso
eucaristico nazionale, ad Ancona, sul tema: Signore, da chi
andremo?; e allinizio di un decennio, in cui saremo
impegnati sul fronte della sfida educativa, supportati dagli
Orientamenti pastorali: Educare alla vita buona del Vangelo.
Vengo a conclusione
di un Anno Giubilare che, sullesempio di S. Prisco, ci ha
rigenerati e fortificati nella fede.
Leucaristia, che profuma la domus ecclesiae, e leducazione,
nella libertà e nella responsabilità, saranno così le
coordinate del nostro futuro prossimo lavoro pastorale, in
sintonia e continuità con chi, con passione ecclesiale, si è
speso prima di noi e per noi.
Accoglieteci nei vostri cuori! (2 Cor 7, 2)
Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi
che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il
salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina
gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si dimostra vero
il proverbio: uno semina e laltro miete. Io vi ho mandato a
mietere ciò per cui non avete faticato; altri
hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica (cfr
Gv 4, 35-38).
Lavorerò in comunione con tutti i Vescovi italiani e, in
particolare, in comunione di affetto con il Signor Cardinale
Presidente della CEC e i Vescovi della Regione Ecclesiastica
della Campania, che saluto cordialmente e ai quali chiedo di
accogliermi, come ultimo, ed accompagnarmi nel ministero.
Così, nella creatività e fantasia pastorale, lagenda
della Chiesa italiana e della Chiesa che è in Campania, sarà
declinata in comunione affettiva ed effettiva nella nostra amata
Diocesi di Nocera Inferiore - Sarno.
Un pensiero affettuoso e riconoscente a Mons. Gioacchino Illiano
che, per 24 anni, dalla Cattedra di S. Prisco, ha guidato questa
Santa Chiesa e ha profuso, con larghezza di vedute, doti di mente
e di cuore per tradurre lo spirito del Concilio Vaticano II nella
vita e nella pastorale di questa nostra amata Chiesa.
La sua testimonianza evangelica, avvalorata dalla sofferenza
degli ultimi tempi, sarà eredità preziosa e ancora punto di
riferimento sicuro per il nostro cammino ecclesiale.
Mi inserisco umilmente in questo solco, affidandomi allintercessione
dei Santi Patroni affinchè radicati in Cristo,
possiamo essere sempre meglio testimoni della tradizione.
Eccomi, nel presentarmi a Voi, mi piace ripetervi:
Io sono Giuseppe, il vostro fratello
Dio mi ha mandato qui
Egli mi ha stabilito padre (cfr Gn 45,4.7-8).
Saluto, innanzitutto, i Presbiteri cooperatori dei Vescovi
(PO, 4), amici (Gv 15, 15), desiderati collaboratori
e, mentre apprezzo il lavoro pastorale, li invito a recuperare
sempre passione ed entusiasmo per una rinnovata stagione
vocazionale e missionaria.
E tra essi, abbraccio, in modo particolare, chi vive la
sofferenza o momenti difficili, conoscendo la fecondità e la
preziosità della croce.
Saluto i Diaconi, icona di una Chiesa con il grembiule, nellintento
di voler valorizzare sempre più il loro ministero.
Saluto i Seminaristi, li incoraggio nel cammino di discernimento
vocazionale e li invito a meditare, per farne scuola di vita, la
bella Lettera che, il 18 Ottobre u.s., il Santo Padre ha inviato
loro.
Saluto i Religiosi e le Religiose, sia di vita attiva che
contemplativa, che ci ricordano il primato di Dio e ci rivelano
qualcosa del suo Volto materno, immettendo nel tempo la nostalgia
dellEterno.
Stringo la mano, come si fa con gli amici, a tutti i Fedeli Laici,
che vivono la testimonianza cristiana, singolarmente o nellAzione
Cattolica, Associazioni, Gruppi e Movimenti. Voi siete il sale,
la luce, il lievito, che rende bella e attraente la nostra Chiesa
nei solchi della storia (cfr Mt 5,13-16).
Ecco, noi siamo nel mondo con la consapevolezza di essere
portatori di una visione della persona che, esaltandone la
verità, la bontà e la bellezza, è davvero alternativa al
sentire comune (CEI, Educare alla vita buona del Vangelo, 8).
Un pensiero speciale rivolgo alle Famiglie, piccole chiese,
santuari domestici, dove, nella fedeltà e nel sacrificio,
sboccia, è accolta e cresce la vita come vocazione.
Benedico le Parrocchie, Case tra le case, dove si vive nellordinarietà
e nella disciplina ecclesiale, con i Consigli Pastorali
Parrocchiali e i Consigli per gli Affari economici, la bellezza
dellavventura cristiana e dove brilla sempre una lampada
accesa, per ricordarci che il Maestro è qui (cfr Gv
11,28).
Penso a tutte le famiglie, che formano il tessuto variegato delle
parrocchie, ma, in modo speciale, alle case, dove si vive il
lutto, la separazione, il disagio economico, la mancanza di
lavoro, il blocco nelle relazioni. Mi piace, però, anche
contemplare e bussare
con spirito positivo (cfr Apc 3,20) alle case dove ci sono le
culle, dove si ride, si danza, si fa festa, si attende, si cresce,
si lavora, si studia e si ama.
Famiglie, siate come piccole chiese sempre Lumen
Gentium, case e botteghe di Nazaret!
Un abbraccio particolare lo riservo ai Giovani, a tutti i giovani:
a quelli che credono e a quelli che credono di non credere.
Soprattutto con voi e per voi voglio essere Vescovo, e so che
nessuno si dispiacerà, se per Voi avrò attenzioni pastorali
speciali perché a tutti sta a cuore la vostra felicità. Spero
di poter ritmare sempre il mio servizio episcopale sullentusiasmo
dei vostri passi!
Abbraccio tutti i Bambini, i Ragazzi, gli Adolescenti, bellezza e
festa delle nostre comunità cristiane.
A voi chiedo: aiutate il Vescovo, prendetelo per mano per farlo
diventare piccolo, giocare con voi, ed entrare così, come ci ha
detto il Maestro (cfr Lc 9,46-48; Mt 18), nel Regno.
La Chiesa è Madre perché genera alla fede un popolo di credenti.
Sarà nostro compito affascinante e primario, non solo
trasmettere la fede, ma generarla, farla nascere, crescere,
irrobustire.
Sarà il compito essenziale dellazione pastorale, dei nuovi
evangelizzatori che, in questo territorio e in questo tempo, non
si accontentano più di un credo per sentito dire.
Leducazione alla fede e nella fede, e la fede della Chiesa,
alimenterà le fiaccole della speranza e della carità e sarà la
passione insonne, alla quale ci dedicheremo con rinnovata ed
entusiastica coscienza apostolica.
Saluto, ringrazio ed incoraggio tutti gli Educatori autentici
testimoni di gratuità, accoglienza e servizio (CEI,
Educare alla vita
, 41) - e sono tanti! che sono
impegnati sul fronte educativo: i genitori, i nonni, i docenti,
gli insegnanti di religione cattolica, i catechisti, gli
animatori delle comunità, nella consapevolezza che la vostra
opera è preziosa, oggi, e si configura come una missione
straordinaria, che prepara il futuro.
Mi inginocchio presso il letto degli ammalati e, stringendo loro
le mani, invito tutti i Sofferenti nel corpo e nello
spirito , i disabili, ad alzare gli occhi verso il monte
del Calvario, dove la loro croce incrocia lo sguardo del
Crocifisso e della Madre Addolorata.
A voi, silenziosi operai della croce, chiedo lofferta della
sofferenza per la nostra chiesa diocesana. Voi sarete, nel dono
oblativo, i miei principali collaboratori.
Mi siedo accanto agli Anziani, ricchezza delle nostre comunità,
per ascoltare le loro storie e per farmi raccontare di questa
Santa Chiesa Nocerina Sarnese, per poterla conoscere,
amare e meglio servire.
Con rispetto, saluto i Responsabili della cosa pubblica e, mentre
offro e chiedo leale collaborazione, pur nella distinzione dei
ruoli, li invito a promuovere il bene comune, affinché ad ogni
uomo e a tutto luomo sia riconosciuta la dignità che viene
dal Creatore.
Eccomi, consegnandomi completamente a Voi, voglio camminare
insieme con Voi e vorrei essere semplicemente tra di voi icona
del pellegrino di Emmaus che, spezzando lungo la via il pane
della Parola e il pane eucaristico, accompagna tutti e ciascuno
riscaldando il cuore (cfr Lc 24,13-35) per imparare ad amare ogni
frammento di carne sicut Christus dilexit ecclesiam (cfr
Ef 5,25).
Mi affido e Vi affido alla Vergine Santa, Domus aurea, e ai
nostri Santi Protettori. Chiedo in modo particolare alla Vergine,
Madre della Chiesa, che ha accompagnato i miei passi sin da
fanciullo, di aiutarmi oggi ad essere, in mezzo a Voi, Vescovo e
Maestro di santità per invitare tutti alla Speranza.
Sì, Sorelle e Fratelli, unalba di speranza aleggia
sul mondo, anche se una fitta coltre di tenebre, dai sinistri
bagliori di odio, di sangue e di guerra, minaccia di oscurarla:
il Vescovo, che inizia trepido e fiducioso la sua missione, si
pone a disposizione totale di questa Chiesa e della società
civile, senza distinzione di razze o di ideologie, per assicurare
al mondo il sorgere di un giorno più sereno e più dolce.
Solo Cristo potrà far sorgere la luce che non tramonta, perché
Egli è il sole di giustizia (cfr Ml 4,2): ma Egli
pure attende lopera di tutti.
La mia non mancherà (cfr dal primo radiomessaggio di
Giovanni Paolo I).
Chiedo a tutti il dono della preghiera mentre, nel nome del Padre,
del Figlio e dello Spirito Santo, imparto la prima affettuosa
Benedizione.
+ Giuseppe
Vescovo eletto
Sala Consilina, lì 24 marzo 2011
Vigilia dellAnnunciazione del Signore.
Il saluto e laugurio di S.E. Rev.ma il Vescovo mons. Gioacchino Illiano al nuovo eletto mons. Giuseppe Giudice.
Carissimi,
è per me questo un momento di grande gioia ed onore poter annunciare ufficialmente a voi tutti la nomina, da parte del Santo Padre Benedetto XVI, che ringrazio di cuore, del rev.mo mons. Giuseppe Giudice a Vescovo di questa storica e gloriosa Chiesa di Nocera Inferiore-Sarno, che ho servito quale Vescovo diocesano per circa 24 anni e che continuerò a servire, nella qualità di Vescovo Amministratore Apostolico, come da nomina pontificia, sino allinizio del servizio episcopale del nuovo pastore.
Saluto affettuosamente mons. Giuseppe Giudice il quale si inserisce a pieno titolo nella lunga serie di Vescovi nocerino-sarnensi,che sono stati a guida, dal IV secolo, con Prisco, di questa Chiesa che conta la sua presenza da millenni nellAgro.
Al mio carissimo e reverendissimo successore auguro tutto il bene possibile nel servizio di carità pastorale di questo popolo, che vive qui e ora nellAgro, con il quale io sono stato per circa cinque lustri unito in un cammino di comunione e corresponsabilità.
Sono sicuro che mons. Giudice spenderà, come già fatto nella sua Chiesa sorella di Teggiano-Policastro, la sua esistenza per la nostra generosa gente.
Affido il suo ministero episcopale a Maria, Regina degli Apostoli, a San Prisco, nostro patrono, ai compatroni San Michele Arcangelo, SantAlfonso Maria de Liguori alla cui tomba mi sono recato a pregare e ai due nostri sacerdoti, beati Alfonso e Tommaso Maria Fusco.
In osculo pacis e con un fraterno abbraccio saluto mons. Giudice, anche a nome di tutti voi, del vicario generale mons. Mario vassalluzzo in uno con tutti i collaboratori della curia pastorale e amministrativa e dellintera nostra Chiesa diocesana, nella gioiosa attesa di incontrare il nuovo pastore al più presto.
Gioacchino Illiano
Vescovo
Legenda stemma episcopale Mons. Giuseppe Giudice Vescovo eletto di Nocera Inferiore-Sarno
Lo
stemma episcopale è diviso in due sezioni, una superiore e laltra
inferiore, a cui corrispondono due colori: il marrone - simbolo
della terra - e lazzurro - simbolo del cielo.
A: Nella sezione superiore, campo azzurro - il cielo - sono
presenti alcuni segni della simbologia cristiana. Cè
innanzitutto il sole, che rappresenta Cristo, Luce delle genti.
Quel sole è anche unostia con liscrizione JHS: Jesus
hominum Salvator - Gesù Salvatore degli uomini, Gesù Cristo
unico Sole, Unico Salvatore. Il sole (colore bianco - luce
taborica) è Cristo. Nel cielo cè anche la luna (colore
argento) che rappresenta la Chiesa, che è mjsterium lunae,
che non brilla di luce propria, ma riflette lunica luce,
che proviene da Cristo. Essendo Cristo la luce delle genti,
la Chiesa che splende della Sua luce deve illuminare tutti gli
uomini annunziando il Vangelo ad ogni creatura (cf Matteo 16,15 e
Lumen Gentium, 68).
Nel cielo cè inoltre la stella ad otto punte (colore oro)
, icona di Maria che brilla innanzi al peregrinante popolo
di Dio, quale segno di sicura speranza e di consolazione fino a
quando non verrà il Signore (cf 2Pt 3, 10 e Lumen Gentium 68).
La stella ad otto punte è, nel contempo, anche simbolo dell
ottavo giorno, il giorno del Signore, Dies Domini,
giorno escatologico, verso il quale la Chiesa è sempre
pellegrina (Sacrosanctum Concilium, 106).
B: La sezione inferiore, campo marrone - la terra - riporta lo
stemma di Sala Consilina - tre torri con la scala - per ricordare
le radici, il paese natale, quel pugno di terra che ognuno porta
con sé.
C: Motto. Nel cartiglio la citazione Sicut Christus dilexit
Ecclesiam, tratta dalla Lettera di
San Paolo agli Efesini 5,25 , vuole essere un programma: amare e
costruire la Chiesa,
così come ha fatto Cristo. Il tutto è sostenuto dalla croce
astile sovrastata dal cappello prelatizio da cui pendono 12
fiocchi che ricorda la successione apostolica, nella quale ogni
vescovo è immesso, in comunione con lApostolo Pietro (Christus
Dominus, 2).
Ingresso nuovo Vescovo in Diocesi
4.6.2011 - Il nuovo vescovo, don Giuseppe Giudice, fa il suo ingresso nella Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno. Nel pomeriggio di sabato 4 giugno il vescovo arriva a Nocera da Sala Consilina e la sua prima tappa è all'Ospedale Umberto I dove visita gli ammalati. Alle 17.15 arriva in piazza Municipio dove è accolto da una folla di fedeli festanti e dalle autorità civili e da numerosi sacerdoti, religiosi e religiose.
Sul palco, preparato per l'occasione, l'evento è moderato da Giuseppe Contaldo, membro del CRS del Rinnovamento nello Spirito della Campania e già coordinatore del RnS per la diocesi di Nocera Inferiore-Sarno. Si alternano al saluto rivolto al nuovo vescovo: il commissario prefettizio dott.ssa Di Rosa, il neo eletto sindaco avv. Torquato, il prefetto di Salerno.
Poi il vescovo prende la parola e saluta tutti gli intervenuti ed i fedeli che si accalcano davanti al palco.
Il Rinnovamento nello Spirito diocesano assicura il servizio d'ordine ed i fratelli e le sorelle impegnati in tale compito sono chiaramente visibili grazie al "fratino" giallo che riporta la denominazione del movimento.
Don Giuseppe Giudice, tra due ali di fedeli, fa tappa nella chiesa di S. Maria del Presepe (S. Monica) e poi prosegue la sua marcia verso la Cattedrale attraversando le seguenti strade: via Fucilari, via E. Siciliano, via Fam. P. Lamberti, via Atzori (SS.18), via Vescovado.
Il corteo si ferma in Curia, nella struttura dell'ex Seminario, dove ad attendere don Giuseppe ci sono il vescovo uscente mons. Gioacchino Illiano, i sacerdoti, i parroci e i diaconi della diocesi. Dopo una breve pausa ed il saluto di mons. Illiano, il corteo riprende la marcia per il solenne ingresso in Cattedrale dove avviene il passaggio di consegne nel corso della celebrazione della S. Messa.
Al termine della S. Messa, mons. Giudice esce dalla Cattedrale e passa a salutare i fedeli che lo attendevano sul piazzale della Cattedrale da dove è stato possibile seguire, attraverso un maxischermo, tutto l'evento (trasmesso per l'occasione in diretta sul canale Tn2 di Telenuova Pagani).
Dopo il saluto ai fedeli, con un bellissimo spettacolo di fuochi pirotecnici, il vescovo, preceduto da tutto il clero che ha partecipato alla celebrazione eucaristica, si avvia verso il suo alloggio dove ha voluto che nei prossimi giorni soggiornino 12 giovani scelti tra le varie parrocchie per il costituendo consiglio diocesano dei giovani, accompagnati da don Antonio Adinolfi (parroco di Pucciano-Pareti), don Roberto Farruggio (parroco di Pecorari) e don Andrea Annunziata (parroco di Barbazzano) che seguiranno i giovani nel percorso di formazione.
Prima di congedarsi, il vescovo si porta nel piazzale del palazzo vescovile per salutare i suoi ex parrocchiani venuti con diversi pullmann e mezzi propri da Sala Consilina per assistere allo storico evento e tutti gli altri fedeli che sono rimasti ad attenderlo per rivolgergli un personale saluto.
Il Gruppo "Stella di Davide" augura al nuovo vescovo ogni bene per la sua azione pastorale in diocesi, affidandolo al Signore affinché lo aiuti e lo sostenga nel suo cammino apostolico nella nostra diocesi.
Messaggio alla cittadinanza del Vescovo Giuseppe Giudice - VIDEO (da YouTube)
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